Il Miracolo Nella Grotta di Santa Venera a Marsala

Il Miracolo Nella Grotta di Santa Venera a Marsala

di Giulia Pulizzi

Il Miracolo Nella Grotta di Santa Venera a Marsala

Nella remota e misteriosa grotta, nascosta tra le pieghe del tempo e avvolta dalla leggenda, sboccò una storia di fede e miracoli. Era il lontano 1098 quando l’imperatore Enrico VI e la sua nobile moglie Costanza decisero di affidare questo luogo ai monaci Basiliani, donando un’abbazia che avrebbe ospitato i loro devoti servitori di Dio. Tuttavia, il destino aveva in serbo qualcosa di straordinario per questo luogo sacro.

L'antica Chiesa

L’antica chiesa, crollò drammaticamente nel 1610, scomparendo completamente dall’orizzonte. Nella grotta, un miracolo attendeva il giovane Giacomo Palermo, aspirante al sacerdozio ma ostacolato dalle sue balbuzie. Lì, davanti alla vecchia chiesa, scoprì l’immagine della Madonna nella roccia. Con una fervente preghiera, il giovane fu miracolosamente guarito.

Un giorno, nel 1655, Giacomo si avventurò nella grotta che si ergeva di fronte alla vecchia chiesa. E lì, nella fredda parete rocciosa, vide un’apparizione straordinaria: l’immagine radiante della Madonna. Spinto dalla sua fede, Giacomo rivolse una fervente preghiera all’immagine e, in quell’istante, una miracolosa guarigione scosse il suo corpo. La notizia di questo miracolo si diffuse come un fuoco divino, e numerosi fedeli accorsero alla grotta per chiedere grazie e benedizioni.

La grotta, dapprima un luogo di contemplazione solitaria, divenne improvvisamente un luogo religioso. Ma la sua storia non si fermò qui. L’eco di quel miracolo fu così potente che fu necessario costruire una chiesa sopra la grotta, un’imponente struttura dalla facciata barocca, con una maestosa navata unica e cinque altari. Questa chiesa fu dedicata a Maria Santissima delle Grazie, ma il popolo continuò ad amarla e a chiamarla con affetto “Santa Venera,” in onore della vecchia chiesa che riposava accanto, nascosta in un fossato dentro una grotta.

Giacomo Palermo, il giovane balbuziente destinato al sacerdozio, fu consacrato sacerdote e cappellano e trascorse il resto della sua vita al servizio di questa chiesa miracolosa. fu consacrato sacerdote e cappellano e morì il 12 luglio 1705.

 

La Grotta

La grotta, fu riaperta solo oggi ( 18 settembre 2023). Scendendo lungo una stretta scala di roccia e tufo, si entra nella chiesa a navata unica di forma rettangolare. Al centro, un altare secolare rialente al XVI-XVII secolo in tufo rivestito in calce. Davanti a esso, si trova una nicchia dove si narra fu trovata nel 1956 l’immagine della Madonna delle Grazie. Sulla parete di fronte all’ingresso, invece due aperture conducono alla sacrestia, caratterizzata da un tetto a botte. Qui si trova una antica nicchia, sicuramente utilizzata dai monaci per il raccoglimento spirituale e la preghiera.

 

Superata la sacrestia, ci si inoltra ancora più a fondo nella grotta, dove l’oscurità si fonde con il mistero. Qui, un tempo, i monaci Basiliani usavano come mensa. Si possono ancora scorgere i segni di una mensa e di un tavolo in pietra. Ci si inoltra ancora, in un ambiente successivo, crollato nel corso dei secoli, si intravedono i resti di un antico forno, dei focolai e un tabernacolo dedicato alla preghiera. C’è anche uno spazio che un tempo ospitava gli animali.

 

Il Miracolo nella Grotta di Santa Venera a Marsala

di Giulia Pulizzi

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