Toscani e la Sicilia tra d’amore e provocazione: il fotografo che ha rivoluzionato il mondo della comunicazione visiva, ha sempre avuto un legame speciale con la Sicilia.
Il primo incontro significativo avviene nel 1963, quando il giovane fotografo, all’inizio della sua carriera, decide di realizzare un reportage sull’isola. Attraverso il suo obiettivo, Toscani cattura l’anima autentica della Sicilia, ritraendo personaggi iconici come il poeta Ignazio Buttitta e l’attivista Danilo Dolci. Questi incontri segnano profondamente il suo percorso artistico, instillando in lui un profondo senso di giustizia sociale e una sensibilità unica nel cogliere la bellezza della realtà, anche nei suoi aspetti più crudi.
Negli anni successivi, il legame si consolida, nel 2008, accetta l’incarico di assessore alla Creatività, Diritti Umani, Comunicazione e Ambiente a Salemi, un piccolo comune in provincia di Trapani. Questa esperienza gli permette di entrare in contatto diretto con la realtà sociale e culturale dell’isola, contribuendo attivamente alla sua rinascita civile attraverso progetti innovativi e iniziative culturali. Nel 2022 realizza un progetto fotografico sui mosaici della Villa Romana del Casale a Piazza Armerina, rendendoli accessibili anche ai non vedenti attraverso un’installazione tattile. Questo lavoro testimonia la sua volontà di rendere l’arte inclusiva e fruibile a tutti, abbattendo le barriere sensoriali e culturali.
La Sicilia, con la sua ricchezza di contrasti e la sua capacità di suscitare emozioni forti, ha alimentato la sua visione anticonformista e provocatoria, spingendolo a esplorare temi sociali complessi e a sfidare le convenzioni. Le sue campagne pubblicitarie per Benetton, spesso ambientate in Sicilia, hanno scosso le coscienze e stimolato il dibattito pubblico, affrontando temi come il razzismo, l’AIDS e la pena di morte.
Tuttavia, il rapporto tra Toscani e la Sicilia possiamo definirlo anche una storia d’amore e provocazione, non sono infatti mancati momenti di contrasto e polemiche, la sua personalità provocatoria e il suo stile irriverente, spesso volti a scardinare tabù e stereotipi, hanno incontrato in alcune occasioni la resistenza di una parte della società siciliana. Le sue campagne pubblicitarie, come quella sulla “mucca pazza” del 1996, sono state talvolta percepite come offensive e lesive dell’immagine dell’isola. Anche le sue dichiarazioni sulla mafia e sul “sistema Sicilia” hanno suscitato polemiche, in quanto giudicate da alcuni come generalizzanti e poco sensibili alle complessità della realtà siciliana. Grazie anche a questi momenti di frizione, Toscani, è riuscito a spingere i siciliani ad avere una maggiore consapevolezza e ad aprirsi al confronto sulle sfide del presente.