Breve storia di Palermo. Palermo ha cambiato ben sette volte il suo nome a seguito delle numerose dominazioni che si sono succedute. I primi insediamenti umani sono riconducibili alla preistoria, diversi graffiti nelle grotte dell’Addaura, su un fianco del Monte Pellegrino, testimoniano che le cavità naturali erano già abitate nel Paleolitico.
Mabbonath è il primo nome di cui si ha notizie certe, nel 734 a.C., quando i fenici fondarono una florida colonia commerciale favorita dalla posizione geografica che la vede al centro del Mediterraneo. La popolazione autoctona si mischia ai cartaginesi che, nel frattempo, iniziano a giungere numerosi. La città “fiorisce” e cambia il suo nome in Zyz (fiore). Saranno i Greci, VIII Sec. a.C., a cambiare quest’ultimo nome in Panormos, ossia tutto porto, ispirati dall’estensione della vasta costa. Con la conquista dei Romani, 254 a.C., il nome viene semplicemente adattato alla forma latina Panormus.
Con la caduta dell’Impero Romano d’Occidente la città vive uno dei momenti più difficili, saccheggiata da Vandali e Ostrogoti.
Dal 535 al 883 la città, insieme alla Sicilia tutta, viene annessa all’Impero Romano d’Oriente per poi passare sotto il dominio degli Arabi che valorizzano l’aspetto commerciale, ma anche culturale, tanto da farla divenire capitale nell’isola del loro regno, saranno loro a chiamarla Balarm.
Un periodo florido, quello arabo, che trova continuità con la successiva dominazione normanna (1061), insieme ai commerci si sviluppa la cultura anche politica e il nome muta in Balermus. Con Ruggero II, il normanno, nasce il primo parlamento consultivo siciliano, e dal matrimonio della figlia Costanza d’Altavilla con l’erede dell’imperatore tedesco Enrico VI si consolida il regno degli Svevi, una dinastia che, con Federico II, toccherà l’apice dello splendore culturale siciliano. Il breve regno angioino, meno di un ventennio, vedrà spostare la capitale a Napoli, cesserà nel 1282 quando Carlo d’Angiò verrà sconfitto da Pietro III d’Aragona durante I Vespri siciliani. Con la morte del re Ferdinando II si chiude il periodo degli Aragonesi.
La dominazione spagnola, durata poco più di duecento anni, 1516-1713, ha dato un forte contributo artistico, nuovi e sontuosi palazzi gentilizi vennero costruiti insieme ad importanti piazze e arterie cittadine. Lo strapotere esercitato dai Vicerè favorì prevalentemente la classe nobiliare che vide accrescere i propri privilegi.
Con il trattato di Ultrecht l’isola passa sotto il dominio dei Savoia, seppur per un breve periodo, nel 1816 Ferdinando II istituisce il Regno delle due Sicilie. Seguirono anni di malcontento tra la popolazione siciliana che sfociarono nel 1848, nell’insurrezione popolare che destituì la monarchia affidando, per sedici mesi, il comando ad un comitato presieduto da Ruggero Settimo. Con il ritorno al trono di Ferdinando IV, i borboni governano la città fino a quando non arriva Garibaldi 1860, l’anno seguente 1861 i siciliani scelgono di essere annessi al nuovo Regno d’Italia.
Breve storia di Palermo, Katia Regina